Cos’è?
L’ernia è la fuoriuscita di un viscere – o di una parte di esso – dalla cavità addominale dov’è normalmente contenuto; si fa strada attraverso un orifizio preformato od un’area di debolezza della parete di rivestimento. L’ernia è quindi espressione di un indebolimento progressivo delle pareti muscolari e fasciali, che in condizioni fisiologiche dovrebbero mantenere il viscere in sede.
Le ernie più frequenti sono le inguinali e le ombelicali, altre più rare sono l’ernia crurale e l’epigastrica.
Come si forma?
L’ernia inguinale è espressione di un progressivo indebolimento dei muscoli addominali in prossimità dell’inguine ed è favorita da sovrappeso, età, attività lavorativa pesante, gravidanza, sforzi eccessivi.
L’ernia ombelicale si sviluppa in corrispondenza della cicatrice ombelicale che è una zona di minor resistenza della parete addominale. Di solito è di piccole dimensioni ma può ingrandirsi soprattutto quando ci sia un aumento di peso, gravidanza, cirrosi.
Quanto mi devo preoccupare?
L’ernia inguinale è più o meno dolorosa e tende ad aumentare di dimensioni nel tempo. Nei casi più gravi, l’ernia inguinale può strozzarsi, cioè un viscere si incastra dentro l’ernia senza più riuscire a tornare nella sua posizione naturale e comincia a soffrire per lo scarso arrivo di sangue ossigenato. In tal caso l’ernia si gonfia ed il dolore si fa molto forte tanto che necessita di una riduzione manuale dell’ernia in cavità (da effettuarsi da parte di un chirurgo) o l’intervento chirurgico d’urgenza.
Il Laparocele
Un capitolo a parte sono i laparoceli cioè quelle ernie che si formano su cicatrici di precedenti interventi chirurgici, è più frequente negli obesi, nei plurioperati e in chi abbia avuto un’infezione della ferita nel postoperatorio. Sebbene il laparocele possa comparire o aumentare di volume anche mesi o anni dopo l’intervento chirurgico, nella maggior parte dei casi compare dai 3 ai 6 mesi dopo l’intervento.
Anche in questo caso si può avere lo strozzamento dell’ernia con i sintomi già visti per le altre ernie, rigonfiamento e dolore molto acuto.
Cosa fare?
La terapia di tutte le ernie è solo chirurgica, ma i passi avanti compiuti dalla tecnica ci permette di fare degli interventi poco invasivi ed in anestesia locale soprattutto per ernie inguinali e ombelicali.
I laparoceli invece impegnano di più il paziente ed il chirurgo ma anche in questo caso l’intervento in laparoscopia (se possibile) viene affrontato con maggior tranquillità sia per il dolore ridotto che per i tempi di ricovero più brevi.
In tutti i casi deve essere posizionata una rete di materiale sintetico nulla parete che ricostruisca l’integrità degli strati fasciali e muscolari impedendo all’ernia o al laparocele di riformarsi.